domenica 28 giugno 2009

Tendopoli Centi Colella - GIORNO 3 - 15-06 '09

- ORE 2.15 - notte...

Dopo la riunione di coordinamento con gli altri capisquadra delle nostre squadre di volontari dell'Agesci finalmente rivedo il campo e qui in palestra, da qualche parte, la mia branda.
(Alcuni volontari poco più che adolescenti si attardano rumorosamente ai PC appena oltre la tenda che ritaglia la nostra "stanzetta" in questo posto. Il desiderio di ucciderli è forte.)
Le situazioni nelle tendopoli, ho imparato stasera, sono le più varie.
Attualmente come scout siamo presenti in 13 campi, con un centinaio di volontari la settimana.
I numeri per il mese di luglio sono in calo, siamo tutti Capi e abbiamo tutti i nostri ragazzi da portare ai campi estivi... Faremo i salti mortali per mantenere la nostra presenza anche qui...
Ci si è guardati in faccia e ci si è contati.
Si cerca di fare un'analisi dei bisogni dei diversi campi in cui ci troviamo, per vedere di ottimizzare i numeri in calo del mese che arriva.
Si stileranno relazioni, ma per questa sera più che altro ci si è raccontati. Una trentina di adulti che non si sono mai visti prima, stanchi morti, a cercare di condividere situazioni inimmaginabili.
Ne sono venuta via con un groppo in gola e tanto sonno.
Ho ascoltato che in una tendopoli non lontano da me ci sono stati degli accoltellamenti, che in un paese, un pò più in alto di noi, si fanno nonostante tutto sagre di pasta fatta in casa e ancora altrove inizia un torneo di calcetto inter-tendopoli.
E che l'erba marcisce sotto le tende.
Vorrei rimettere ordine in tutto quello che succede nella mia testa, e che succede qui fuori, ma per ora devo solo dormire.

- ORE 19.00 -

Oggi è il 150enario della fondazione della Croce Rossa.
In tendopoli arrivano gli sbandieratori, qualche autorità della CRI e una presentatrice non meglio identificata della Rai che viene accompagnata tra le tende sui suoi tacchi di 10 cm.
Un tacco le si storce irrimediabilmente.
Tra le tende le "stradine" son solo ghiaione.
(Spero che le scarpe non costassero quanto sembra.)

Io non riesco a smettere di fotografare gli sbandieratori de L'Aquila, la loro presenza qui trasforma questo tramonto in un momento surreale.

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